Cos’è
L’argomento di oggi è una forma grammaticale che è relativamente semplice ma che, essendo diversa dall’italiano, può facilmente creare confusione. Vediamo le seguenti frasi:
Ich kann mit dir kommen. ➜ Posso venire con te.
Julia muss den ganzen Tag lernen. ➜ Julia deve studiare tutto il giorno.
Sie will mit dem Auto fahren. ➜ Vuole andare in auto.
Se si trasformano queste frasi al passato, usando il Perfekt, avremo:
Ich habe mit dir kommen können. (= Ich konnte mit dir kommen.)
Julia hat den ganzen Tag lernen müssen. (= Julia musste den ganzen Tag lernen.)
Sie hat mit dem Auto fahren wollen. = (Sie wollte mit dem Auto fahren.)
Cos’è successo? Nel costruire il Perfekt di un verbo modale che regge un ulteriore verbo, il verbo modale rimane all’infinito e si colloca in fondo alla frase. L’ausiliare sarà sempre haben. Questa costruzione è detta appunto doppio infinito.
Il doppio infinito nella frase principale
Nota bene: se i verbi modali non reggono un infinito, se sono cioè usati in senso assoluto, costruiscono il participio passato (Partizip II) come i verbi regolari, cioè aggiungendo ge– e –t alla radice verbale (e perdendo l’Umlaut). Confronta:
Ich habe gemusst. ➜ Ho dovuto.
Ich habe es wirklich gewollt. ➜ L’ho voluto davvero.
Ich habe nicht gekonnt. ➜ Non ho potuto.
ma
Ich habe arbeiten müssen. ➜ Ho dovuto lavorare.
Sie hat das nicht machen wollen. ➜ Non ha voluto farlo.
Wir haben nicht kömmen können. ➜ Non siamo potuti venire.
Il doppio infinito nella frase secondaria
Nella frase secondaria, l’ausiliare haben non occupa l’ultimo posto ma il terzultimo, precede cioè i due infiniti. Si viene a formare quello che è definito blocco modale:
Ich weiß, dass sie nicht mit uns hat kommen wollen. ➜ So che non è voluta venire con noi.
Julia sagt, dass sie den ganzen Tag hat lernen müssen. ➜ Julia dice che ha dovuto studiare tutto il giorno.
Ich bin nicht sauer auf ihn, obwohl er vorher mit mir hätte sprechen sollen. ➜ Non ce l’ho con lui, anche se prima avrebbe dovuto parlare con me.
Eines Tages […] werden wir alt sein und an all die Geschichten denken, die wir hätten erzählen können. ➜
Un giorno […] saremo vecchi e penseremo a tutte le storie che avremmo potuto raccontare.
Quando usare il doppio infinito?
È vero che Perfekt e Präteritum assolvono alla stessa funzione logica, per cui invece di ricorrere al doppio infinito con il Perfekt possiamo usare il ben più semplice Präteritum, tuttavia ciò non è possibile con il Konjunktiv II passato dei verbi modali o se dobbiamo costruire un passato del passato (Plusquamperfekt) di un verbo modale. Osserva i seguenti esempi:
Ich habe mit ihm spielen können. = Ich konnte mit ihm spielen. ➜ Ho potuto giocare con lui.
Katja hat den Zug nehmen wollen. = Katja wollte den Zug nehmen. ➜ Katja ha voluto prendere il treno.
Er hat mit Sara essen gehen wollen. = Er wollte mit Sara essen gehen. ➜ È voluto andare a mangiare con Sara.
Ma:
Wir hatten Lisa treffen wollen. ➜ Avevamo voluto incontrare Lisa.
Sie hatten mit dem Flugzeug kommen können. ➜ Erano riusciti a venire in aereo
Ich hatte meine Hausaufgaben machen sollen. ➜ Avevo dovuto fare i compiti.
Ich hätte es wissen müssen. ➜ Avrei dovuto saperlo.
Sie hätte vorher mit mir sprechen können. ➜ Avrebbe prima potuto parlare con me.
Du hättest es ihm nicht sagen sollen. ➜ Non avresti dovuto dirglielo.
In breve
Il doppio infinito è una struttura che ricorre ad esempio quando costruiamo il Perfekt dei verbi modali e dei verbi lassen, sehen, hören, helfen. Per quanto riguarda i verbi modali, la costruzione ha la stessa funzione logica del Präteritum, la cui struttura è però più semplice e pertanto preferita e più usata dai tedeschi, almeno nella lingua parlata. L’ausiliare è sempre haben.
Il doppio infinito è invece l’unica possibilità se dobbiamo costruire il Konjuntiv II al passato di un verbo modale, oppure nel caso del Plusquamperfekt di un verbo modale. Nella frase secondaria, l’ausiliare haben si pone prima dei due infiniti, andando a costituire quello che è detto blocco modale.
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Arbeitsblatt
Fonti
- Giorgio Motta, Grammatik Direkt Neu, Loescher, 2014, seconda edizione
- Viaggio in Germania, Il doppio infinito (ultimo accesso: febbraio 2022)
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