Il passato in tedesco viene reso con due tempi verbali: il Perfekt e il Präteritum. In italiano, invece, sono presenti tre forme verbali: il passato remoto, il passato prossimo e l’imperfetto. Questo fa sì che non ci sia una perfetta corrispondenza tra le forme di passato in italiano e le forme di passato in tedesco, che in alcuni casi tenderanno inevitabilmente a sovrapporsi.
Al momento non viene presa in considerazione la forma di “passato del passato”, che comunque trova un’equivalenza sostanzialmente univoca tra le due lingue (trapassato prossimo = Plusquamperfekt). Trovi una spiegazione del Plusquamperfekt qui.
Analizziamo adesso come si costruisce il Perfekt, per poi mettere a confronto il passato in tedesco con l’italiano e vedere i punti in comune e le differenze nell’uso tra le due lingue. Ecco degli esempi:
Ich bin noch nie in Berlin gewesen.
↪ Non sono mai stato a Berlino.
Der Zug nach Frankfurt ist schon abgefahren.
↪ Il treno per Francoforte è già partito.
Ich habe die ganze Zeit geschlafen und ferngesehen.
↪ Ho dormito e (ho) guardato la televisione per tutto il tempo.
Jennifer wird da sein, sie hat es mir versprochen.
↪ Jennifer ci sarà, me l’ha promesso.
Als wir in Paris waren, haben wir den Eiffel Turm besucht.
↪ Quando siamo stati a Parigi abbiamo visitato la torre Eiffel.
Franziska und Joseph haben geheiratet.
↪ Franziska e Joseph si sono sposati.
Il Präteritum è trattato specificamente in un altro articolo, che è possibile consultare qui.
Il Perfekt
Il Perfekt è un tempo composto, formato dall’ausiliare (Aushilfsverb) haben o sein al presente indicativo e da un participio passato (Partizip II).
La formazione è simile a quella del passato prossimo italiano e in parte anche a quella del present perfect inglese, sebbene in quest’ultimo caso l’ausiliare sia esclusivamente il verbo to have e l’uso differisca sostanzialmente tanto dall’italiano quanto dal tedesco.
A livello di ordine degli elementi all’interno della frase, l’ausiliare – in quanto tempo di modo finito – occuperà il secondo posto (1a) di una frase reggente (principale) e il primo posto (1b) nel caso di una domanda (che prevede appunto l’inversione soggetto-verbo); il participio passato andrà invece collocato in fondo alla frase, occupando pertanto l’ultimo posto.
Nel caso di frasi secondarie (subordinate), il verbo ausiliare (verbo reggente) occuperà l’ultimo posto (1c) della frase, andando a seguire pertanto il participio passato (Partizip II):
(1a) Sabine hat eine neue Jacke gekauft.
↪ Sabine ha comprato una nuova giacca.
(1b) Hat Sabine eine neue Jacke gekauft?
↪ Sabine ha comprato una nuova giacca?
(1c) Ich weiß, dass Sabine eine neue Jacke gekauft hat.
↪ So che Sabine ha comprato una nuova giacca.
La formazione del Partizip II: i verbi deboli
Il participio passato (Partizip II) dei verbi deboli (comunemente ma impropriamente detti anche regolari) si forma anteponendo alla radice del verbo il prefisso ge- e aggiungendo il suffisso -t (kaufen→gekauft, spielen→gespielt, leben→gelebt):
Ich habe ein teures Handy gekauft.
↪ Ho comprato un cellulare costoso.
Wir haben den ganzen Tag Tennis gespielt.
↪ Abbiamo giocato tutto il giorno a tennis.
Hat dein Bruder tatsächlich zwei Jahre in Australien gelebt?
↪ Tuo fratello ha davvero vissuto due anni in Australia?
I verbi la cui radice termina in -d o -t prendono una -e prima del suffisso -t (reden, landen, arbeiten, beten…). Lo stesso vale per alcuni verbi la cui radice termina in -m o -n (atmen, rechnen, öffnen…).
Ich habe mit ihm lange geredet.
↪ Ho parlato a lungo con lui.
Das Restaurant hat geöffnet.
↪ Il ristorante ha aperto.
Trotz des Windes ist unser Flugzeug ohne Probleme gelandet.
↪ Nonostante il vento, il nostro aereo è atterrato senza problemi.
I verbi che terminano in -ierien (adoptieren, diktieren, explodieren, fotografieren, fotokopieren, funktionieren, informieren, interessieren, passieren, realisieren, studieren, telefonieren…) non prendono il prefisso ge- ma soltanto il suffisso -t. Sono sempre verbi deboli:
Wir hatten einen Plan, aber er hat nicht funktioniert.
↪ Avevamo un piano, ma non ha funzionato.
Ich habe lange mit Lisa telefoniert.
↪ Ho parlato a lungo al telefono con Lisa.
La formazione del Partizip II: i verbi forti e i verbi misti
Per i verbi forti la formazione del Partizip II risulta essere caratterizzata dalla presenza del prefisso ge- e del suffisso -en alla radice del verbo:
Wir sind mit dem Auto gefahren. (fahren)
↪ Siamo andati in auto.
Hast du meine Brille gesehen? (sehen)
↪ Hai visto i miei occhiali?
Ich habe ein sehr interessantes Buch gelesen. (lesen)
↪ Ho letto un libro molto interessante.
Wir sind nach Los Angeles geflogen. (fliegen)
↪ Siamo andati a Los Angeles (in aereo).
Sie hat nichts Falsches getan. (tun)
↪ Non ha fatto niente di male.
Ich habe mit meinem Vater gesprochen. (sprechen)
↪ Ho parlato con mio padre.
A differenza dei verbi deboli, la forma della radice a volte rimane uguale, altre volte invece si modifica nella formazione del Perfekt. Non c’è una regola in base alla quale si possa stabilire se un verbo sia debole o forte e, se forte, come cambi la vocale tematica: questo rende necessario imparare a memoria le forme forti (comunemente dette “irregolari”, anche se improprio) di Partizip II, per le quali si possono trovare numerose tabelle online.
Consiglio: per memorizzare un verbo in maniera funzionale, è bene non limitarsi a studiare la forma di infinito, Präteritum e Partizip II (ad es. lesen, las, gelesen) ma imparare l’infinito, la forma del presente alla terza persona singolare, il Präteritum e il Partizip II preceduto dal relativo ausiliare (vale a dire il Perfekt).
Osserva la seguente tabella dei paradigmi relativa ai verbi forti usati negli esempi precedenti:
In questo modo si avranno sott’occhio tutte le possibili irregolarità nella costruzione dei vari tempi verbali e il corretto ausiliare per la formazione del Perfekt e degli altri tempi composti.
Sebbene non esista una regola per la formazione del Präteritum dei verbi forti, molti di questi possono essere raggruppati in base alla variazione della vocale radicale tra infinito, Präteritum e Partizip II (il participio passato usato per la formazione del Perfekt):
Troviamo per finire una categoria di verbi detta verbi misti: la loro caratteristica è di formare il Partizip II aggiungendo ge- e il suffisso -t come i verbi deboli, modificando al tempo stesso la forma della radice verbale (come i verbi forti):
Hast du an mich gedacht? (denken)
↪ Mi hai pensato?
Ich bin 10 Kilometer gerannt. (rennen)
↪ Ho corso per dieci chilometri.
Unser Streik hat leider nichts gebracht. (bringen)
↪ Il nostro sciopero non ha portato a nulla.
Altri esempi di questi verbi includono nennen (→genannt), kennen (→gekannt), brennen (→gebrannt) e i loro composti con prefisso separabile (nach|denken, mit|bringen…) o inseparabile (verbringen, erkennen, benennen…).
La formazione del Partizip II: caratteristiche comuni
Nei verbi separabili, il ge- si pone tra il prefisso separabile e la radice del verbo.
Er hat plötzlich die Augen aufgemacht. (auf|machen)
↪ Ha improvvisamente aperto gli occhi.
Sie sind mit dem Zug abgereist. (ab|reisen)
↪ Sono partiti in treno.
Ich habe meinen Regenschirm mitgenommen. (mit|nehmen)
↪ Ho portato (con me) l’ombrello.
Um acht Uhr sind wir ausgegangen. (aus|gehen)
↪ Siamo usciti alle otto.
Nei verbi con prefisso inseparabile non è presente il ge-. Il Partizip II è riconoscibile, pertanto, solo dal suffisso (-t per i verbi deboli o -en per i verbi forti) e dall’eventuale cambio della vocale tematica:
Mariana hat dieses Buch übersetzt. (übersetzen)
↪ Mariana ha tradotto questo libro.
Die Explosion hat das ganze Gebäude zerstört. (zerstören)
↪ L’esplosione ha distrutto l’intero l’edificio.
Sie wird da sein, sie hat es mir versprochen. (versprechen)
↪ Lei ci sarà, me lo ha promesso.
Endlich habe ich die 500 Euro bekommen. (bekommen)
↪ Alla fine ho ricevuto i 500 euro.
Chiaramente anche la posizione all’interno della frase e il contesto forniscono utili elementi per l’individuazione del participio passato:
(1a) Er hat Mathematik an der Humboldt-Universität studiert. (frase principale)
↪ Ha studiato matematica all‘Università Humboldt.
(1b) Er studiert Mathematik an der Humboldt-Universität. (frase principale)
↪ Studia matematica all’Università Humboldt.
(2a) Ich weiß, dass er Mathematik an der Uni studiert hat. (frase subordinata)
↪ So che ha studiato matematica all’università.
(2b) Ich weiß, dass er Mathematik an der Uni studiert. (frase subordinata)
↪ So che studia matematica all’università.
Nel primo esempio (1a) al secondo posto abbiamo hat, che rappresenta il verbo di modo finito, e studiert si trova in fondo alla frase: può essere pertanto solo un Partizip II; nell’esempio successivo (1b) studiert si trova al secondo posto di una frase principale ed è il verbo di modo coniugato, non essendoci altrimenti alcuna altra forma verbale; nel terzo esempio (2a) abbiamo una frase relativa (subordinata), nella quale il verbo di modo finito (nel nostro caso hat) occupa per definizione l’ultimo posto all’interno della frase: questo ci fa dedurre che studiert può essere soltanto un participio passato; nell’ultimo esempio (2b), studiert si trova in fondo alla frase, il che potrebbe indurci a pensare che sia un participio passato, proprio come nella frase 1a, ma il dass ci indica chiaramente che studiert è un verbo di modo finito, poiché si trova in fondo alla frase subordinata, e la mancanza di un’altra forma verbale di tempo finito (non c’è hat, ad esempio) sottolinea ulteriormente il fatto che il verbo coniugato debba essere necessariamente studiert.
Verbo ausiliare: quando usare sein e quando haben
Il Perfekt si forma nella maggior parte dei casi con l’ausiliare haben: in questa categoria rientrano i verbi transitivi, i verbi riflessivi, che per definizione vogliono sempre l’ausiliare haben (attenzione pertanto a non pensare in italiano), i verbi che indicano condizioni atmosferiche, vari verbi intransitivi e anche lo stesso verbo haben:
Gestern haben wir einen Film gesehen.
↪ Ieri abbiamo visto un film.
Fast 40 Prozent der Menschen in Deutschland haben während des Lockdowns zugenommen.
↪ Quasi il 40 percento delle persone in Germania è ingrassato (= ha preso peso) durante il lockdown.
Ich habe fast zehn Jahre in Australien gelebt.
↪ Ho vissuto in Australia per quasi dieci anni.
Er hat sich die Hände gewaschen.
↪ Si è lavato le mani.
Während der Coronavirus-Krise haben sich Deutsche weniger bewegt.
↪ Durante la crisi dovuta al coronavirus i tedeschi si sono mossi di meno.
Der Film hat zwei Stunden gedauert.
↪ Il film è durato due ore.
Gestern hat lange geregnet.
↪ Ieri ha piovuto a lungo.
Da hast du Pech gehabt.
↪ Hai proprio avuto sfortuna.
Si ricorre all’ausiliare sein con verbi quali lo stesso sein, begegnen, bleiben, folgen, passieren, geschehen, entstehen, con verbi che indicano un movimento (gehen, fahren, schwimmen, fliegen, laufen, rennen, reisen, fallen…) e infine con verbi che indicano cambiamento di stato (werden, aufstehen, aufwachen, einschlafen…):
Wegen des Regens sind wir zu Hause geblieben.
↪ A causa della pioggia siamo rimasti a casa.
Ich weiß noch nicht, was gestern passiert ist.
↪ Non so ancora cos’è successo ieri.
Meine Eltern sind nach Bonn gefahren.
↪ I miei genitori sono andati (con un mezzo) a Bonn.
Julia ist nach der Schule ins Fitnessstudio gegangen.
↪ Julia è andata in palestra dopo la scuola.
Im Lockdown sind viele Menschen dicker geworden.
↪ Durante il lockdown molte persone sono ingrassate (= sono diventate più grasse).
Nach dem Abendessen ist das Kind sofort eingeschlafen.
↪ Dopo cena il bambino si è subito addormentato.
Alcuni verbi, come ad esempio fahren, possono trovarsi anche con l’ausiliare haben, come nei seguenti esempi:
Dieses Auto habe ich noch nie gefahren!
↪ Non ho mai guidato questa macchina!
Nach dem Kino habe ich Marta nach Hause gefahren.
↪ Dopo il cinema ho accompagnato (con l’auto, con la moto…) Marta a casa.
A proposito dei verbi schlafen e einschlafen, è interessante osservare come einschlafen indichi un cambiamento di stato (il passare dallo stato di veglia a quello di sonno) e richieda l’ausiliare sein, mentre il verbo da cui deriva, schlafen, indichi uno stato e si costruisca con l’ausiliare haben:
Gestern habe ich lange geschlafen.
↪ Ieri ho dormito a lungo.
ma:
Ich war todmüde und bin sofort eingeschlafen.
↪ Ero proprio stanco morto e mi sono addormentato subito.
Osserviamo ancora i verbi laufen (correre), weglaufen (scappare) e sich verlaufen (perdersi, smarrirsi):
Erik ist durch den Wald gelaufen.
↪ Erik è corso per il bosco.
Erik ist durch den Wald weggelaufen.
↪ Erik è scappato per il bosco.
Erik hat sich im Wald verlaufen.
↪ Erik si è perso nel bosco.
Nel primo caso, il verbo laufen esprime un movimento e richiede sein come ausiliare; nel secondo caso, il prefisso weg- modifica il significato del verbo ma indica comunque un movimento, per cui l’ausiliare rimane sein; nell’ultimo caso il verbo è invece riflessivo e di conseguenza l’ausiliare non può che essere haben.
In merito ai verbi che indicano un cambiamento di stato, bisogna ricordare che si costruiscono come specificato con l’ausiliare sein, ma molti risultano riflessivi in tedesco e l’ausiliare sarà pertanto haben:
Das Virus hat sich in ganz Baden-Württemberg verbreitet.
↪ Il virus si è diffuso in tutta la regione del Baden-Württemberg.
Seitdem ist jedoch viel geschehen und die Situation hat sich verändert.
↪ Da allora sono successe tante cose e la situazione è cambiata.
Nach der Krise hat sich die Firma sehr erfolgreich entwickelt.
↪ Dopo la crisi l‘azienda si è sviluppata con molto successo.
Da questi esempi possiamo concludere che se un verbo alla forma base richiede una determinata forma di ausiliare, non è detto che questa venga mantenuta anche nel caso in cui al verbo si aggiunga un prefisso, sia esso separabile o inseparabile e che, a prescindere dall’ausiliare di partenza, un verbo riflessivo in tedesco avrà sempre haben come ausiliare.
Haben, sein e i verbi modali al Perfekt
Come già visto, i verbi haben e sein, oltre ad essere ausiliari per la formazione del Perfekt, possono essere essi stessi per raccontare eventi al passato, con significato assolutamente identico alle relative forme di Präteritum:
Per quanto riguarda i verbi modali al passato, sebbene esistano le forme di Perfekt, viene generalmente preferita sempre la costruzione con il Präteritum; se il verbo modale regge un verbo all’infinito, infatti, (sono dovuto andare, abbiamo potuto comprare…) la costruzione necessaria è il doppio infinito (che per il momento non viene trattato), più macchinosa e meno veloce rispetto al Präteritum. Si vedano i seguenti esempi:
La declinazione completa dei verbi modali al Präteritum e ulteriori esempi sono disponibili nell’articolo dedicato al Präteritum.
Il Perfekt nella lingua parlata e informale
Se in italiano c’è una distinzione abbastanza netta nell’uso delle forme del passato, non è così in tedesco. Per dire, ad esempio, che ieri sono stato al cinema, posso dire indistintamente:
Gestern war ich im Kino. (Präteritum)
Gestern bin ich im Kino gewesen. (Perfekt)
E ancora, un’espressione come „Louis hat viel geschrieben” può essere resa in italiano come:
(a) Louis ha scritto molto. (passato prossimo)
ma anche come:
(b) Louis scrisse molto. (passato remoto)
(c) Louis scriveva molto. (imperfetto)
Al di là delle suddette possibilità, tuttavia, si nota che in contesti imperfettivi (scriveva, stava scrivendo, equiparabili al past continuous inglese, c) la lingua tedesca tende a preferire il Präteritum.
Se, ancora, in italiano passato remoto e passato prossimo esprimono funzioni diverse o perlomeno vengono usati in contesti diversi, in tedesco Perfekt e Präteritum ricorrono spesso insieme, in maniera assolutamente complementare:
Wir haben viel gelacht und standen uns persönlich nahe / (Perfekt, Präteritum)
Doch am Ende war jede nur eine schöne Phase.(Präteritum)
↪ Abbiamo riso tanto e siamo stati davvero vicini /
Ma alla fine ognuno è stato solo una bella parentesi.
(dal testo di Louis Held, Keine erste Liebe)
Perfekt o Präteritum?
Se facciamo riferimento alla lingua informale e di uso quotidiano, sia parlata che scritta, si usa praticamente sempre il Präteritum per i verbi modali e si usano con frequenza simile le forme di Präteritum o di Perfekt per i verbi ausiliari (Aushilfsverben). Vengono usati indifferentemente nelle due forme verbali al passato anche verbi di ampio uso come denken, sagen, wissen, bringen, kennen, gehen, kommen, geben.Nei restanti casi, per raccontare qualcosa al passato si predilige nettamente il Perfekt. Possiamo riassumere quanto esposto con il seguente schema:
In breve
Il Perfekt è un tempo composto che corrisponde nella forma al passato prossimo italiano e al present perfect inglese, sebbene differisca parzialmente nell’uso, specie con quest’ultimo. È formato dal presente degli ausiliari haben e sein e da un participio passato (Partizip II), che occuperà l’ultimo posto della frase.
Il Partizip II dei verbi deboli si forma aggiungendo il prefisso ge- e la desinenza -t o -et alla radice del verbo (gespielt, gewohnt, gerechnet, gearbeitet…). Per i verbi forti, invece, si aggiunge il suffisso ge- e la desinenza -en; in alcuni casi la vocale tematica del verbo rimane uguale (essen→gegessen, fahren→gefahren) in altre cambia (finden→gefunden, treffen→getroffen, biegen→gebogen…), ragion per cui risulta necessario imparare a memoria i paradigmi di questi verbi.
Nella lingua di uso comune si usa in maniera indifferente il Präteritum o il Perfekt per i verbi ausiliari e per verbi di uso comune come gehen, kommen, denken, sagen; si usa sempre il Präteritum per i verbi modali, mentre per tutti gli altri verbi è molto più usato il Perfekt. Viene inoltre preferito il Präteritum in contesti imperfettivi (andava/stava andando = er ging piuttosto che er ist gegangen).
Nel caso della lingua scritta e formale (resoconti, fiabe, romanzi…), invece, il Präteritum rappresenta la forma di passato per eccellenza ed è preferito al Perfekt, che si conclama invece come forma del passato per eccellenza nella lingua parlata.
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Impara con i film e la musica
Per esercitarti con le forme del Perfekt e del passato in un contesto comunicativo puoi utilizzare il seguente materiale di apprendimento:
Alles steht kopf (film)
Gegen den Rest der Welt – Liont feat. Kayef (musica + video)
Hate-Kommentare singen – Rezo feat. Julia Beautx (musica + video)
Il passato in tedesco: il Präteritum (grammatica)
Immer wenn wir uns sehn – Lea feat. Cyril (musica + video)
Keine erste Liebe – Louis Held (musica + video)
Offline – Kayef (musica + video)
Rotkäppchen und die Rotkäppchen-Verschwörung (film)
Wir sein – Kayef (musica + video)
Riferimenti
- Grammatik direkt, Grammatica tedesca con esercizi, Giorgio Motta, Loescher, 2004
- Infos 2, Birgit Sekulski, Nina Drabich, Pearson, 2014
- Lingue europee a confronto 2 Il verbo tra morfosintassi, semantica e stilistica, Daniela Puato, 2017 (ultimo accesso: settembre 2020)
- Perfekt, Präteritum e Plusquamperfekt, Viaggio in Germania (ultimo accesso: settembre 2020)
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